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Dal mondo reale al virtuale: autentici modelli di scarpe nei videogiochi
I modelli di scarpe famosi nel mondo reale sono entrati nei videogiochi con grande energia. Compaiono non solo in produzioni sportive come NBA o FIFA. Tanto per fare l’esempio di Fortnite – probabilmente il titolo più popolare nella storia dei videogiochi, i cui creatori hanno creato parecchio buzz sul web, collaborando con Jordan Brand.
Le aziende calzaturiere hanno trovato una nuova piattaforma per comunicare con i consumatori. I videogiochi sono mezzi di intrattenimento, ma, come una volta i film, sono anche una pubblicità vivente di prodotti, comprese le scarpe.
Fortnite allarga i confini
L’aggiunta al gioco Fortnite, che prevedeva le scarpe Air Jordan 1, è costata 18 dollari. Da maggio, quando è stato messo in vendita, non è stata fornita alcuna informazione su quanti pacchetti sono stati acquistati dai fan. Sono bastate però poche righe di codice e di grafica di Air Jordan 1 per far parlare di nuovo il web di Fortnite e delle scarpe sopramenzionate. Di questa collaborazione ufficiale tra le aziende hanno scritto i più grandi media del mondo, tra cui Business Insider.
Ci si può aspettare che la cooperazione abbia portato un sacco di soldi per entrambe le parti, dato che Fortnite sta battendo i record di popolarità. L’esempio che mostra la forza della produzione è il concerto di Marshmello, che è stato visto in streaming nel gioco da 10 milioni di spettatori.
I giocatori hanno a disposizione scarpe autentiche e negozi reali
Fortnite e Jordan Brand hanno aperto la strada alle collaborazioni nei giochi non sportivi. Finora era difficile trovare un altro caso in cui le scarpe vere fossero presenti in un videogioco. Escludo, naturalmente, la FIFA e l’NBA, che da tempo danno la possibilità agli appassionati di sport di vestire i loro giocatori con modelli di scarpe reali e ben riconoscibili.
Ogni anno, ad ogni nuova edizione, le scarpe vengono riprodotte sempre meglio, e i fan che creano i giocatori, spesso con il proprio volto, indossano delle release rare e limitate dei modelli in cui hanno giocato i loro idoli. In NBA 2K, alcune varianti devono addirittura essere pagate extra. Le si acquista nei negozi virtuali, attraversando le strade delle città, come su Grand Theft Auto.
Io stesso sceglievo spesso le Air Jordan, che ricordo soprattutto dalle partite NBA di Michael Jordan, ma anche le sneakers di Penny Hardaway, di Gary Payton e le famose Reebok a zigzag di Shawn Kemp.
Nell’edizione 2K20, invece, il tutto è stato spostato molto più in avanti. 2K Sports in collaborazione con la Nike, partner ufficiale della NBA, ha lanciato un programma in cui riceviamo edizioni limitate di scarpe virtuali se eseguiamo determinati compiti in modalità MyPlayer. Ma non è tutto, e solo la parte successiva è affascinante e in un certo senso innovativa. Coloro che completano i compiti del gioco avranno la possibilità di acquistare un’edizione limitata di Nike 2K LeBron 17, che LeBron James in persona ha mostrato recentemente su Instagram.
Finora non era mai successo che vincendo le scarpe in un videogioco fosse possibile avere la loro versione reale.
Alfie Brody, Vice Presidente Marketing di NBA 2K, ha dichiarato:
Siamo orientati a superare i confini dei progetti che realizziamo. I nostri partner mirano ad adottare azioni non convenzionali e a fornire ai giocatori un’esperienza davvero unica. Non vediamo l’ora che i giocatori comincino a vincere le scarpe e a comprarle nella realtà.
Giochi e moda si completano a vicenda
I giochi sono un ambiente naturale per i marchi per raggiungere i giovani, ma anche quelli un po’ più grandi, cresciuti negli anni ’80 e ’90. È un errore pensare che i giocatori non prestino attenzione alla moda, cioè a come si vestono e a quali scarpe indossano. I gamer sono un gruppo enorme, interessato a svariate tendenze.
Pertanto, il dinamico mondo delle scarpe è di crescente interesse per nuovi gruppi target, tra i quali ci sono anche i giocatori.
E tu giochi e sei anche interessato alle nuove tendenze delle scarpe? Io sì!
Il testo originale dell'articolo è stato tradotto e adattato alla versione italiana del blog escarpe.it da: Maja Sobon