In questo articolo:
Su quali scarpe da ciclismo puntare? Dalla scelta delle calzature, passando per l’abbigliamento e gli accessori – i consigli dell’esperto!
Vuoi tuffarti in nuove avventure su due ruote ma ti manca la giusta preparazione o un’adeguata esperienza? Ti stai chiedendo quali scarpe da bici, capi d’abbigliamento e accessori ti permetteranno di pedalare con il massimo comfort e in tutta sicurezza? Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con un’indiscussa esperta e appassionata di ciclismo – Joanna Śleboda. Scopri quali sono i dettagli da mettere a punto prima di intraprendere una gita in bici evitando fastidi e rendendo la pedalata quanto più piacevole.
L’obiettivo dell’abbigliamento da ciclismo è garantirti comodità e sicurezza. Personalizza il tuo look da ciclista con l’aiuto di Joasia Cycling!
Come scegliere le scarpe da bici? I 5 principali fattori da valutare
È giusto interrogarsi su quali siano davvero le scarpe più affidabili per una gita in bici. La scelta migliore è senza dubbio quella di investire su scarpe da ciclismo professionali, capaci di offrire la migliore vestibilità possibile grazie alla pratica chiusura a strappo nonché il più adatto indice di rigidità determinato dall’ergonomia della suola, per trasferire con efficacia l’energia della pedalata alla bicicletta. Se non vuoi esagerare con le spese fin dall’inizio puoi anche ricorrere ad un paio di semplici scarpe sportive, facendo attenzione però alle seguenti caratteristiche:
- metodo di allacciatura (rinforzo) della scarpa – le classiche stringhe non sono la scelta adatta. Durante la pedalata, possono infatti impigliarsi negli ingranaggi della bici e causare un incidente. L’opzione più ragionevole e prudente è pertanto rappresentata da strap in velcro, eventualmente da sistemi di chiusura elastica che non richiedono lacci o fibbie.
- suola – appositamente progettata con l’obiettivo di garantire la massima aderenza al pedale. Ti dà la sicurezza che il piede non scivoli durante il percorso, non importa se sfrecci per l’ennesimo chilometro sotto il sole, la pioggia o con la neve. Oltre alla suola, anche l’intersuola svolge un compito cruciale. Realizzata con l’impiego di una mescola altamente elastica (ad esempio con tecnologia EVA), è superleggera e offre un’ammortizzazione eccezionale.
- materiale – tra gli aspetti di cui tenere conto nella scelta delle scarpe da bici c’è anche la loro corretta ventilazione. Il tessuto a rete con pannelli microforati creerà un perfetto flusso d’aria, riducendo la sudorazione del piede e di conseguenza il rischio di vesciche da sfregamento. Dall’altra parte, se sei il tipo di ciclista che non rinuncia ai tour in inverno o nel bel mezzo delle piogge autunnali, è consigliabile optare per delle calzature con alta resistenza all’acqua, con rivestimento in membrana impermeabile.
- tomaia – per prevenire sfregamenti e fastidiosi punti di pressione, è importante che l’estremità posteriore della scarpa sia sempre al di sotto della caviglia. Non solo, grazie alla tomaia bassa, in caso di infortunio o lesione sarà più facile rimuovere la scarpa.
- soletta – scientificamente testata per ricoprire varie funzioni importanti! Deve infatti massimizzare il comfort, garantire un maggiore livello di igiene del piede durante lo sforzo fisico e assorbire gli urti in caso d’impatto ad alta velocità.
Oltre alle scelta delle scarpe da bici più performanti, vale anche la pena riflettere sull’abbigliamento, sul tipo di casco e sugli accessori più indicati durante la pratica del ciclismo. Ad aiutarci ci pensa la nostra esperta Joanna Śleboda!
Come scegliere il casco per bici? L’esperto risponde
Se si vuole andare regolarmente in bicicletta occorre prima di tutto badare alla propria sicurezza. La priorità è farlo con una bici in buone condizioni e con addosso il casco! Purtroppo molti di noi ritengono che il casco sia superfluo, specialmente se non pedaliamo veloci o se non abbiamo grandi distanze da percorrere. Dall’altra parte gli incidenti – risultanti in dolorose lesioni – possono capitare anche durante una breve gita nel parco del quartiere. Le statistiche sono impietose e non lasciano adito a dubbi – la maggior parte degli infortuni coinvolge i ciclisti che transitano sulle piste ciclabili urbane.
Come ci fa notare Joanna: durante una caduta rovinosa o in caso di scontro, il casco per bici è l’unico elemento che può frapporsi fra la nostra testa e l’asfalto. Sul mercato esistono numerosi modelli di casco che non solo presentano alti valori estetici, ma soprattutto sono comodi da indossare e offrono sistemi di ventilazione adeguati per una buona circolazione dell’aria. Un buon casco non deve essere necessariamente pesante! Può pesare non più di 250 grammi, l’equivalente cioè di 3 tavolette di cioccolato! Occorre prestare la dovuta attenzione a questo parametro – un casco per bici così leggero è quasi impercettibile e non affatica il collo o le spalle nemmeno dopo una lunga pedalata.
Il secondo parametro da tenere rigorosamente sott’occhio è il numero di fori di ventilazione. Un casco traspirante consente alla testa di respirare ed è straordinariamente utile nelle giornate più afose. Negli ambienti ciclistici il casco è ormai un accessorio imprescindibile nel look di chi pratica questo sport. Del resto nel parlare di “stile ciclistico”, il casco ricopre un ruolo di primo piano.
A seconda della circonferenza della testa dell’utente, i caschi sono disponibili in varie misure e dimensioni. Per adattarlo al meglio alla forma della propria testa il casco possiede dei cinturini regolabili in lunghezza che passano sotto il mento, oltre ad una rotellina posteriore per fissarlo saldamente alla nuca ed evitarne lo scalzamento durante l’uso. Ricordiamoci che il casco è chiamato a proteggere anche la fronte – far scendere il casco verso la parte posteriore della testa sarà anche comodo ma non ci proteggerà appieno da eventuali brutte sorprese.
Il casco quando va sostituito con uno nuovo?
Ci sono due situazioni che richiedono la sostituzione del casco. Innanzitutto in seguito ad un impatto. Se cadiamo e colpiamo con la testa contro una superficie dura occorre necessariamente acquistarne uno nuovo – questo vale anche se dopo l’urto il casco non presenta danni visibili, o crediamo che sia intatto. La nostra testa è stata protetta, il casco ha svolto la sua missione ma allo stesso tempo è possibile che la struttura o il rivestimento al suo interno siano stati compromessi, cosa che qualora si verifichi un nuovo incidente renderebbe il casco completamente inutile o persino capace di arrecare ulteriore danno.
Incidenti a parte i caschi non hanno una durata illimitata ed essendo soggetti ad usura, vanno sostituiti al termine della loro scadenza. Proprio così, può sembrare strano ma con il passare del tempo la funzione protettiva dei caschi diminuisce. La durata media del casco si aggira intorno ai 3-5 anni. Decorso questo periodo, i materiali con cui il casco è stato realizzato perdono le loro proprietà sia a causa dell’esposizione al sole sia delle variazioni di temperatura. Ogni casco omologato dovrebbe avere un’etichetta cucita al suo interno e riportante la data di produzione – questo è il riferimento temporale da tenere in considerazione per capire quando è giunto il momento di sostituire il casco.
Come vestirsi per andare in bici? I consigli di Joanna Śleboda
La primavera è il momento ideale per iniziare a praticare sport! Pedalare è un ottimo esercizio fisico – ci permette di stare a diretto contatto con la natura, migliora il benessere e ci fa sentire più soddisfatti.
Ecco quello che ci suggerisce la nostra appassionata di ciclismo: è fuori discussione che i capi che indossiamo influenzano il nostro comfort durante tutta la pedalata. Comodità e funzionalità nell’abbigliamento da ciclismo sono fattori cruciali e la loro importanza in termini di prestazioni sportive non può essere sottovalutata. Anche un ciclista alle prime armi è chiamato a prestare attenzione ai materiali utilizzati per la produzione dei capi da ciclismo. Da ricordare che durante il movimento il nostro corpo si riscalda e la pelle richiede pertanto tessuti traspiranti ad asciugatura rapida. Infine, la posizione alla guida della bici rende necessari indumenti che non causano disagio o limitano la libertà di movimento.
Pantaloncini da ciclismo – con imbottitura, salopette con bretelle, pantaloni al ginocchio…? Scopri cosa consiglia l’esperto!
Cominciamo dai pantaloncini da ciclismo, che se scelti senza il giusto criterio possono totalmente annullare la sensazione di piacere procurataci dal viaggiare in bici. Da evitare i jeans troppo aderenti, a meno che tu non debba percorrere solo un breve tragitto, tipo quello casa-lavoro. Mentre pedaliamo dobbiamo inoltre mantenere una determinata posizione – il corpo è infatti inclinato in avanti e i pantaloni tradizionali con cuciture rigide possono recare fastidio o provocare irritazioni per sfregamento. Una mossa molto più idonea consiste nell’indossare pantaloni da tuta o dei leggings, che essendo fatti con l’impiego di materiali morbidi ed elastici, non stringono e ci lasciano liberi di muoverci come vogliamo. Tra i pantaloncini da donna, vanno attualmente alla grande i modelli da ciclista (senza però fondello imbottito) – sensibilmente più lunghi rispetto agli shorts, arrivano sopra al ginocchio ed esercitano un effetto fasciante sulle cosce.
I veri pantaloncini da ciclista possiedono infatti il fondello, un’imbottitura cucita all’interno nella zona inguinale (in gel, schiuma o spugna), progettata per ammortizzare le vibrazioni e attutire ogni impatto nei punti di contatto con il sellino. Riduce inoltre il disagio e le frizioni in grado di provocare dolorosi sfregamenti. All’inizio, questo cuscinetto tecnico protettivo può anche sembrarci strano, specialmente se portiamo i pantaloncini con bretelle. Ci metteremo però molto poco ad apprezzare il fondello anatomico, soprattutto man mano che le nostre pedalate si faranno sempre più lunghe (per di più se la sella è rigida e se viaggiamo su terreni sconnessi).
Perché i pantaloncini da ciclismo hanno le bretelle?
Oltre al fondello, di solito i pantaloncini da ciclismo vantano anche le bretelle (in questo caso si parla di salopette). A cosa servono? Principalmente a migliorare il comfort durante la pedalata, i pantaloncini inoltre sono sempre sostenuti e non scivolano verso il basso. Da non dimenticare: sotto i pantaloncini da ciclismo… niente biancheria intima! Il fondello imbottito non potrà infatti svolgere la propria funzione se per la presenza di un ulteriore strato di tessuto non sarà a contatto diretto con la nostra pelle. Non solo, indossando la biancheria intima ci sarà un maggiore rischio di infezioni e fastidi cutanei. Molti fondelli sono realizzati in materiali tecnici morbidi e di alta qualità, con proprietà antibatteriche e antiparassitarie. Naturalmente dopo ogni uscita ricordati di lavare i pantaloncini, girandoli al rovescio quindi con le cuciture all’esterno.
E le bretelle? Come portarle? È opportuno seguire quest’ordine: indossiamo prima i pantaloncini, poi la maglia. Le bretelle vanno quindi tirate sul torso nudo o sopra il reggiseno (per le donne). L’unica scomodità è quando ci si deve spogliare quasi del tutto per poter andare in bagno. Per fortuna sul mercato sono disponibili pantaloncini dotati di fondello ma non di bretelle e che in termini di prestazioni non sono da meno. La scelta tra i due modelli dipende in ultima analisi dalle nostre preferenze personali.
Se infine non vogliamo indossare o sentiamo di non aver bisogno dei pantaloncini da ciclismo con fondello imbottito abbiamo a disposizione dei modelli dal taglio più largo, spesso utilizzati da chi pratica la disciplina della mountain bike. Questi short sono prodotti con l’impiego di tessuti comodi e morbidi, e presentano il vantaggio di possedere tasche con cerniera che ci possono agevolare qualora decidiamo di continuare l’escursione a piedi.
Maglia da ciclismo – qual è la scelta migliore?
Anche maglie e felpe da ciclismo possono essere declinate in diverse varianti. Se la tua avventura con il ciclismo è appena iniziata una semplice maglietta sportiva sarà più che sufficiente. Da evitare però quelle in cotone – è sì una fibra morbida e naturale ma assorbe rapidamente il sudore ed è priva di capacità traspirante durante il movimento. Infine, siccome non permette all’umidità di allontanarsi e anzi la accumula, va a creare delle antiestetiche macchie. Al contrario, i materiali tecnici delle magliette sportive offrono vari benefici. In primo luogo si asciugano in fretta, non mostrano macchie e aloni di sudore e riescono a regalare una piacevole sensazione di freschezza durante le nostre attività all’aperto.
Sul mercato primeggiano le maglie da ciclismo fortemente aderenti, spesso con cerniera lampo a tutta lunghezza o a ¾. Non di rado vantano capienti tasche posteriori (di solito sono 3), dove possiamo riporre cellulare, portafoglio, chiavi e persino una piccola merenda. Queste maglie hanno un taglio studiato apposta per la posizione che si assume mentre si viaggia in bici, sono cioè più lunghe dietro che davanti. Nel provare la maglia possiamo quindi avere l’impressione che sia troppo corta, si tratta però di un taglio deliberato – per assicurarci che la maglia vesta bene, si consiglia di guardarsi allo specchio di lato e imitare la posizione di guida sul sellino, come se ci si piegasse sul manubrio.
Ovviamente, come per i pantaloncini, anche nel caso delle maglie da ciclismo possiamo trovare modelli più larghi e meno mordenti. La loro parte posteriore è solitamente ancora più lunga, spesso presentano inoltre degli inserti in rete che ottimizzano la ventilazione durante la corsa in bici.
Accessori da ciclismo – per rendere la pedalata ancora più piacevole
Non sono solo le scarpe e i capi d’abbigliamento da ciclismo ad essere importanti, anche gli accessori giocano un ruolo fondamentale – ce ne parla nel dettaglio la nostra esperta, Joanna Śleboda.
Come scegliere gli occhiali da ciclismo?
Immaginiamo di essere già vestiti di tutto punto e ormai quasi pronti e carichi per salire in sella. Manca qualcosa? Vale certamente la pena di soffermarsi sugli occhiali, se non altro perché i nostri occhi necessitano di una protezione costante. Durante la pedalata il vento può irritare gli occhi e causarne la disidratazione (per non parlare di altre insidie come la polvere sollevata dalle ruote e gli insetti onnipresenti). Se non proteggiamo gli occhi adeguatamente, dopo la corsa c’è il rischio di avvertire bruciore e secchezza oculare.
Anche se chi porta gli occhiali da vista ha già una certa protezione assicurata, in molti scelgono ugualmente di usare lenti a contatto per poi acquistare occhiali progettati specificamente per la disciplina ciclistica. La prima e più visibile caratteristica degli occhiali da ciclismo è che vantano lenti più grandi. Spesso inoltre, invece di due lenti separate, si distinguono per la presenza di una sola lente, ad ampio campo visivo. Oltre a impedire al vento di penetrare all’interno, questi occhiali proteggono gli occhi da polvere e detriti.
Il più delle volte gli occhiali da ciclismo hanno lenti fotocromatiche che si scuriscono automaticamente quando, pedalando, siamo esposti alla luce solare. Sul mercato troviamo anche modelli con lenti solo leggermente oscurate, adatte per le giornate meno soleggiate. Prima dell’acquisto, si consiglia di badare attentamente alla destinazione d’uso di ciascun modello e verificare se forniscono una completa protezione contro i dannosi raggi UV.
Borraccia bici, quale scegliere?
Quando si va in bici, la sete si fa sentire! La giusta idratazione è essenziale e soprattutto quando pratichiamo attività sportiva, il nostro fabbisogno di liquidi aumenta. Per fortuna le nostre bici sono equipaggiate con pratiche portaborracce dove poter collocare la nostra. Non dobbiamo preoccuparci delle dimensioni, tutti i produttori seguono infatti degli standard universali e se un’azienda dichiara che la borraccia è destinata ad uso ciclistico possiamo esser certi che presenterà le dimensioni compatibili con ogni tipologia di portaborraccia.
La capacità più frequente delle borracce è di 500 ml ma ci sono in commercio modelli che ci permettono di portare con sé fino a 750 ml di bevanda. Optare per una borraccia e riempirla con acqua da casa è una scelta ecologica – un risparmio di plastica per l’ambiente e per noi meno spese. Le borracce sono infine disponibili in una ricca varietà di colori vivaci che possono costituire il perfetto tocco finale per il nostro look ciclistico!
Calze da ciclismo – come sceglierle?
Siccome si parla di colori, le calze sono senza dubbio l’elemento che completa l’outfit in grande stile. Anche le calze da ciclismo, al pari degli altri capi che formano il guardaroba del perfetto ciclista, sono realizzate con materiali a rapida asciugatura. I piedi sudano meno velocemente che non con le calze di cotone. Queste calze tecniche esercitano inoltre una leggera compressione intorno all’arco del piede e durante la corsa rimangono ferme senza scivolare.
Marsupio per andare in bicicletta
Se decidiamo di puntare su un abbigliamento privo di tasche sarà opportuno dotarsi di un comodo marsupio dove poter riporre cellulare, documenti e chiavi. Il bello del marsupio è che se indossato sulla schiena non ne avvertiamo nemmeno il peso durante la pedalata. È comunque preferibile evitare i modelli in pelle o ecopelle perché a contatto con la schiena possono causare una rapida sudorazione della nostra pelle. Numerosi marchi sportivi e specializzati nell’outdoor offrono marsupi di varie dimensioni: da quelli più piccoli alle proposte decisamente più capienti e dotate persino di tasca portaborraccia!
La bicicletta è uno straordinario mezzo di locomozione capace di regalare tanta gioia. Pratico il ciclismo dal 2018 e auguro ad ogni ciclista esordiente di trovare in questa attività una nuova passione che con il passare degli anni non farà che crescere. In sella alla propria bicicletta possiamo raggiungere location eccezionali, ma anche solo ritrovare la nostra vivacità e scoprire la bellezza degli itinerari che percorriamo ripetutamente ogni giorno. Abbandonatevi al divertimento di questo sport, vivete il ciclismo a modo vostro affinché vi elargisca una quantità incalcolabile di felicità e benessere. Ci vediamo in giro!
Ora sai come scegliere scarpe, abbigliamento e accessori da ciclismo? Completa il tuo oufit con Escarpe.it e MODIVO.
Appassionata di ciclismo dal 2018. Pratico principalmente il cosiddetto ciclismo romantico – il mio obiettivo è scoprire nuovi posti, fotografarli e collezionare ricordi. Davanti alle competizioni sportive non mi faccio da parte e sono particolarmente orgogliosa del risultato conseguito nella gara Ultra Race Roztocze, dove ho percorso 350 km in bici e ho tagliato il traguardo al quarto posto tra le donne. Aspiro a partecipare a gare di ultraciclismo che si disputano sui 500 km. Nel novembre 2022 ho provato a rinnovare il mio impegno con la corsa, stavolta con successo! Quella che considero la mia più grande conquista nel running finora è la partecipazione alla Mezza Maratona Invernale nei Monti Tavola, e tra le montagne ho lasciato il mio cuore. Ho la testa piena di progetti legati al mio sviluppo sportivo. Privatamente cerco di combinare vita familiare, lavoro, passione sportiva e gestione del mio profilo Instagram @lazy.fighter
Ti potrebbe interessare anche >>> Con quali scarpe da running correre su asfalto e terreni sconnessi? Inizia la tua avventura sportiva!